Una delle cose belle della mtb è che ti permette di vivere tante “prime volteâ€, per più di una volta.
Non ero mai stata in Trentino e le Dolomiti le avevo solo sentite nominare.
E’ difficile quindi dire a parole quale e quanta meraviglia, quale e quanta emozione. E’ difficile spiegare la bellezza di ritrovarsi a condividere la montagna con chi appena un anno fa, ti faceva strada su per la salita di monte mario o giù nella discesa di fosso fioio.
Arrivata mercoledì sera, trovo ad accogliermi fabiosk, rilassato e sorridente assieme a una bell’aria frizzantina, una buona zuppa di lenticchie e in chiusura, prima di dormire, anche un potente temporale.
La signora montagna non bisogna farla incazzare.
Sono stati 4 giorni così: (dolo) MITICI…
il sassolungo dalla finestra della camera, il brecciolone bagnato in salita che pare sabbia mobile, il temporale in discesa in val duron che mi fa ridere come una scema con le goccie sulla faccia, le mucche serafiche, i cavalli culoni, un bambi e una carlotta-marmotta, quel verde prato acceso che mica lo sapevo esistere davvero, i sentieri stretti in quota che ti fanno venire voglia di non smettere di pedalare mai, i tronchi di legno bagnato, le discesone larghe e le mie funamboliche derapate, la nebbia, il sole, i fiori arancioni e quelli viola, il giro scoperta senza traccia, la sauna prima di cena, il fango, le salite ripide e cattive che fanno somigliare il guadagnolo alla pianura padana, pedalare il terzo giorno con le gambe e le braccia a pezzi, i km e km e km di single tracks che dopo un po’ ti abitui e se c’hai la strada bianca e larga quasi ti annoi, e poi pinin e pirata che arrivano come cenerentola, prima della mezzanotte, dopo non so quanti km di autostrada, solo per stare lì, per fare insieme il giro dei quattro passi, e poi radler strudel torte di ricotta pappardelle al ragù di cervo, polenta ...
Insomma non si può non si può non si può raccontare tutto ma credo che davanti a questa montagna, la sensazione è simile a quella che voi uomini provate per una donna dalle curve prorompenti: è davvero “tantaâ€!
Grazie a fabio per le bellissime avventure, per la pazienza e gli sfottò, per i racconti meravigliosi, per avermi fatto strada nelle Dolomiti come se si fosse trattato di casa sua. Da fosso fioio alla città dei sassi, ne abbiamo fatta di strada insieme, sempre sorridendo, scherzando, emozionandoci.
Grazie a pirata e pinin, per esserci - e per essermi accanto - semplicemente, sempre.
A distanza di due giorni dal rientro in città , la fatica già non la sento più, rifarei tutto da capo, con la certezza di trovare tutto nuovo.